Il 26 marzo 2021 ci ha lasciati, all’età di 91 anni, lo psicologo Enzo Spaltro. Definito “Maestro” e “visionario”, Spaltro è stato docente, consulente per l’ENI di Mattei, titolare della prima cattedra di Psicologia del lavoro istituita in Italia nel 1967 alla Cattolica di Milano, due volte Presidente del nascente Ordine degli Psicologi. Innovatore e grande comunicatore, è ricordato inoltre per i suoi lavori televisivi (Test, Il mercato del sabato, Il bello della diretta, Pomeridiana, Di che vizio sei?), grazie ai quali ha promosso la Psicologia come disciplina al servizio delle persone.
In questo affettuoso articolo, che condividiamo, l”amico e collega Patrizio Massi lo ricorda così:
Questo ricordo potrebbe intitolarsi, con un temperamento classico: “Ricordando Enzo Spaltro”. Ho preferito “Un futuro bello” perché è l’augurio che lui stesso faceva direttamente o tramite il suo “bellessere”, quando nell’essere psicologo con leggerezza –come avrebbe detto lo scrittore Italo Calvino– faceva esprimere la soggettività, il tema della sua vita professionale. Come si fa a essere tecnici e poetici nello stesso momento? Sicuramente partendo dalla centralità delle persone. Spaltro ci ha lasciato un pezzo di lavoro importante, un’area di sviluppo: la ridefinizione dei metodi di misura. Sostituire la vecchia distinzione tra misura qualitativa e quantitativa e andare oltre il concetto di indicatore che serve a trattare grandezze, ma anche qualità, dimensioni oggettive, soggettive, benessere, malessere, bontà e bellezza. È questo il punto: le misure sono inventate dalla parità.