Emergenze Sociali Psicologiche Ricerca Intervento
ESPRI’ (Emergenze Sociali Psicologiche Ricerca Intervento), costituitasi il 28 settembre 2018, è una Associazione di scambio, collaborazione e coordinamento di associazioni e organismi esperti di Psicologia dell’Emergenza, in Italia e all’estero.
A dodici anni di distanza dal riconoscimento ufficiale, in Italia, del necessario apporto degli psicologi nelle maxi emergenze (2006), preceduti dalle Linee Guida Europee realizzate prima di noi da numerosi Stati Membri dell’Unione, l’esperienza maturata e i rapidi mutamenti degli scenari impongono oggi una stretta e continua collaborazione tra gli psicologi dell’emergenza, sia in Italia che all’estero.
Attraverso esperienze professionali sul campo, emergenze ambientali come alluvioni e terremoti e antropiche come incidenti sul lavoro, ferroviari e della strada, atti terroristici, emergenze 118 e ricerca di persone scomparse, così come più di recente l’accoglienza di profughi e richiedenti asilo e l’aiuto a comunità ferite, gli psicologi dell’emergenza sono giunti a formulazioni sempre più accurate delle teorie e dei metodi del primo soccorso psicologico e psicosociale a vittime e soccorritori, anche grazie alla diffusione della ricerca.
Un impegno assiduo, spesso su base volontaria, ha dato luogo inoltre a uno sviluppo significativo degli studi sul trauma psichico e sui percorsi terapeutici da attuare nei più diversi scenari e popolazioni.
Nel tempo si è raggiunta una maggiore consapevolezza delle fasi di articolazione delle emergenze, da quelle più ordinarie e quotidiane a quelle straordinarie, e dello sviluppo delle stesse nelle fasi che vanno dalla previsione/prevenzione a quelle dell’impatto e della ricostruzione affinando strumenti per interventi precoci e mirati.
Si sono intensificati gli scambi di natura scientifica che hanno visto gli psicologi europei e di oltre oceano impegnati in percorsi formativi condivisi. Negli anni gli psicologi dell’emergenza hanno costituito una comunità internazionale vivace e capillare, caratterizzandosi per la sua connotazione globale.
Oggi ci troviamo di fronte a teatri emergenziali relativamente nuovi, come le grandi migrazioni, la recrudescenza del terrorismo, l’esposizione di intere popolazioni a esperienze traumatiche e debilitanti, l’ aumento delle violenze, in particolare sulle donne, e dei suicidi.
Oggi inoltre possono essere annoverate tra le emergenze derive sociali inquietanti quali la xenofobia e il razzismo, che hanno assunto dimensioni prima non immaginabili.
I teatri emergenziali e gli sviluppi scientifici e operativi che investono gli psicologi dell’emergenza esigono che venga rafforzata e incrementata una rete di colleghi che, con spirito di collaborazione e forte sensibilità per la propria missione umanitaria, si dispongano a rendere sempre più mirate le proprie competenze e la propria efficacia operativa, pronti a mettere in atto azioni preventive e a intervenire nelle emergenze conclamate in maniera organizzata, capillare ed integrata.
Una rete efficace dovrebbe essere una organizzazione aperta e flessibile, saldamente connessa ad esperienze sul campo, realizzate all’interno di plurimi sistemi organizzati di soccorso, caratterizzata da forme di collaborazione asettarie e pluridisciplinari, tese a realizzare in modo coordinato e spirito fraterno aiuti puntuali e concreti, nell’ esclusivo interesse dei soggetti e delle popolazioni e nel rispetto della loro autodeterminazione in termini sociali, culturali e psicologici.
“…una Associazione di scambio, collaborazione e coordinamento di associazioni e organismi esperti di Psicologia dell’Emergenza, in Italia e all’estero.”
“Oggi ci troviamo di fronte a teatri emergenziali relativamente nuovi, come le grandi migrazioni, la recrudescenza del terrorismo, l’esposizione di intere popolazioni a esperienze traumatiche e debilitanti, l’ aumento delle violenze, in particolare sulle donne, e dei suicidi.”
“…possono essere annoverate tra le emergenze derive sociali inquietanti quali la xenofobia e il razzismo, che hanno assunto dimensioni prima non immaginabili.”
“È necessario essere sempre consapevoli di quello che si fa, del perché lo si fa, di quale prospettiva metateorica sottenda la prassi che siamo impegnati a concretizzare”
“Una presa in carico precoce, pur se di breve durata, ha notevole efficacia sugli aspetti di vergogna e abbandono. L’arrivo di soccorsi psicologici sul luogo del dramma manifesta l’interesse della comunità dei viventi che la vittima si ricongiunga velocemente al resto della società.”
“I riti costituiscono il sistema terapeutico culturale più antico per affrontare le conseguenze della morte per i vivi”
“Questo lavoro di narrazione intima organizzava la mia memoria per abbellire l’insopportabile. Non ero più un oggetto travolto dal destino, diventavo protagonista della storia che mi raccontavo, forse addirittura il suo eroe!”